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Riparazione Piani Cottura

Il piano cottura perde gas: cause e soluzioni

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Cosa fare se il piano cottura perde gas

Sentire quel tipico odore di gas mentre cucinate e farvi assalire dal panico è un tutt’uno? Ebbene state calmi e scoprirete in questa breve guida cosa fare senza dover ricorrere al tecnico o, addirittura, ai vigili del fuoco!

La prima cosa da fare è spalancare porte e finestre, chiudere il rubinetto del gas (lo riconoscete perché ha un caratteristica manopola gialla e di solito è posto sotto il lavello) ed evitare di accendere fiamme, sigarette o azionare interuttori.

Quando il piano cottura perde gas, una parte dell’esalazione esce comunque da quella presa d’aria presente in tutte le cucine e che, oltretutto, non dovrebbe mai essere ostruita da oggetti o mobiletti.

Il piano cottura perde gas anche quando non lo usate

Se l’odore si gas esce proprio da sopra i fornelli anche quando non utilizzate i fuochi, il problema potrebbe dipendere dal tubo di alimentazione del gas, dalla guarnizione o dal raccordo che potrebbe essersi allentato.

Potete procedere come segue da soli, senza telefonare al tecnico, andando ad agire al di sotto del pianale sul quale è installato il piano cottura e quindi, se sono presenti dei cassetti toglieteli. Potrete trovarvi davanti a:

  • Tubo in acciaio flessibile

Per legge, ma soprattutto per la vostra sicurezza, non deve essere piĂą lungo di un metro e mezzo e non deve essere giuntato con un altro tubo.

Cosa fare:

– miscelate, con dell’acqua, un po’ di detersivo (del tipo che fa molta schiuma) e spargete con un pennello abbondante schiuma sul raccordo del tubo stesso;

– riaprite il rubinetto del gas e controllate se sul raccordo escono delle bollicine, in questo caso avrete individuato la perdita e dovrete solo stringere maggiormente, con una chiave inglese il raccordo, e ripetere il procedimento della schiuma

– se non escono piĂą bollicine il problema è risolto se, invece, il problema continua provate ancora sostituire la guarnizione e poi procedete con la verifica della schiuma

  • Tubo in gomma

Adatto solo per le cucine a libera installazione (nei casi di cucine da incasso è fuori norma e, nel caso, dovrete chiamare un idraulico che provvederà a sostituire anche il rubinetto) deve, per legge, essere sostituito ogni 5 anni dalla data che trovate stampata sul tubo stesso.

Cosa fare: provate a stringere le fascette metalliche con le quali questo tipo di tubo viene collegato e verificate che, sottoponendolo a rotazione, non giri altrimenti va sostituito.

Se, nonostante i vostri interventi, il piano cottura perde gas arrendetevi e chiamate il tecnico: non vale la pena rischiare.

Il piano cottura perde gas solo quando lo usate

Se l’odore di gas si sente solo quando si accende uno dei fuochi e sembra provenire dalla manopola, procedete come segue:

  • sfilate la manopola corrispondente al fornello interessato
  • provate a muovere l’albero del rubinetto e, nel caso ci sia troppo giogo, fate sostituire il pezzo da un tecnico.

 

Come scegliere il piano cottura a induzione

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Come scegliere il piano cottura a induzione: Qualche piccolo consiglio per trovare il migliore

State cambiando casa? Avete in progetto una cucina strepitosa? Elettrodomestici avveniristici? Ebbene allora sicuramente vi sarete più volte chiesti se abbandonare la classica cottura a gas per la nuova tecnologia. Quindi come scegliere il piano cottura a induzione è la domanda che nasce spontanea.

Nonostante questo elettrodomestico sia ormai molto diffuso in Europa, nel nostro Paese è ancora poco presente nelle cucine soprattutto per ovvi timori che riguardano le bollette dell’energia elettrica.

Ma c’è da ridimensionare questa paura che si controbilancia con un ottimo rendimento del calore prodotto che permette di dimezzare i tempi di cottura dei cibi senza disperdere inutilmente il calore anche dopo aver finito di cucinare.

Troverete, in questa breve analisi, i parametri e i criteri che vi permetteranno di sapere come scegliere il piano cottura a induzione, con cognizione di causa, coscienti di vantaggi e svantaggi, senza dover pendere dalle parole del venditore di turno.

Al di sotto del piano così liscio, lucido, elegante, facile da pulire e dal caratteristico color nero, si nasconde una tecnologia all’avanguardia, che teme pochi confronti, basata su un induttore che produce calore per reazione elettromagnetica.

Cucinerete velocemente e non disperderete il calore che sarà concentrato unicamente all’interno della pentola e quindi sul vostro preparato. Niente rischi di ustioni e pericolose fiamme. Intorno solo freddo e, appena tolta la pentola, il campo elettromagnetico cessa di esistere.
Questo o quello…

  • Come scegliere il piano cottura a induzione e i criteri di scelta

Velocità: valutate con attenzione il rapporto tra il tempo e il consumo di energia necessario per portare a ebollizione l’acqua e sappiate che le migliori piastre sono quelle che impiegano circa 6-8 minuti per far arrivare a 90°C due litri;

Potenza: considerate la possibilitĂ  di scegliere piastre che abbiano funzioni aggiuntive che regolano la potenza delle varie zone di cottura in modo tale anche da poter utilizzare il nuovo elettrodomestico con una normale utenza domestica da 3,3 KW;

Boost: questa funzione offre la possibilitĂ  di aumentare la potenza massima per un determinato periodo;

Limitatore di consumi: preferite quei modelli con il display che indica il consumo di elettricitĂ ;

Sicurezza: scegliete modelli che, anche se un po’ più costosi, siano provvisti del dispositivo che blocca la casuale accensione, la modifica della impostazione che permette il raffreddamento rapido delle varie zone di cottura;

Blocco per fuoriuscite: controllate che il modello scelto sia dotato anche della funzione contro le fuoriuscite (con questa opzione verrĂ  bloccato il sistema nel momento in cui accidentalmente avverrĂ  una fuoriuscita di liquido dal pentolino sul piano di cottura).

Ultimo consiglio molto importante per non ritrovarvi con un piano cottura inutilizzabile: non acquistate un tipo a induzione se dovete installarlo vicino a lavastoviglie e/o lavatrici. Non sopporta vibrazioni di alcun genere.

Come pulire il piano cottura d’acciaio

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Tutti i trucchi per farlo splendere. Ecco come pulire il piano cottura d’acciaio

Bello, lucido, brillante… quasi non osereste cucinarci sopra. Di cosa parliamo? Ovvio, del vostro piano cottura d’acciaio. Non abbiate paura e sappiate che, rispettando alcune semplici regole su come pulire il piano cottura d’acciaio, potrete divertirvi a cucinare e sporcare senza problemi di sorta.

La prima semplice e, diciamolo pure, banale regola è quella di non farsi prendere dalla pigrizia e far passare giorni senza pulire. Il nemico più grande e ostinato è, infatti, lo sporco incrostato vecchio di giorni.

Si devono poi usare i giusti prodotti e, ormai lo sapete, anche dei validi consigli non guastano. Il rischio altrimenti, è ritrovarsi sudati e stanchi con un piano tutto aloni e graffi.

  • Un brillante… piano d’acciaio

Non lasciatevi convincere da pubblicitĂ  di prodotti miracolosi, non lasciatevi prendere dalla fretta di finire senza considerare il risultato (a volte irreversibile). Decidete solo voi come pulire il come pulire il piano cottura in acciaio.
Siate calmi e decisi ma delicati e professionali:

  • Creme, non polveri e, rigorosamente, senza cloro (no tassativo quindi a candeggina e acido muriatico)
  • spugnette morbide e specifiche per acciaio (in commercio non avete che l’imbarazzo della scelta ma attenzione comunque alle pagliette che hanno sempre effetto abrasivo)
  • guanti (anche le vostre mani meritano rispetto!)
  • buona volontĂ !

ATTENZIONE: anche l’acqua può danneggiare l’acciaio, goccia a goccia ossida e macchia. Quindi asciugate sempre molto bene anche la più piccola gocciolina.

Fate molta attenzione a pulire nel verso della satinatura altrimenti vi troverete con delle bruttissime striature che, se pur microscopiche, conferiranno un aspetto vecchio e rovinato al vostro piano d’acciaio.

Usate detergenti neutri ma, se vorrete, anche acqua e aceto bianco o di mele e un pochino di polvere di bicarbonato di sodio (ben sciolto nell’acqua calda). Ricordate sempre di sciacquare con abbondante acqua e asciugare bene.

Se poi fate uso di detergenti per il viso del tipo bifasico (per capirci quelli a due colori da agitare bene prima dell’uso), sappiate che per rendere ultra brillante l’acciaio, potrete passarci con delicatezza il batuffolo col quale vi siete struccate.
Questo rimedio della nonna 2.0, su come pulire il piano cottura d’acciaio, è valido anche per le macchie di olio o di grasso molto ostinate ma soprattutto per i depositi di calcare che possono essersi formati per aver asciugato male in passato. Potrete in alternativa provare, con la massima cautela, qualche goccia di prodotti a base alcolica o altri solventi. Fate una prova comunque sempre prima in punti poco visibili per non danneggiare tutto.

Per completare l’operazione poi provvedete a lavare le griglie in ghisa semplicemente in acqua e sapone o, ancora meglio con acqua e aceto bianco o di mele caldi. Evitate la lavastoviglie e, come ormai avrete imparato, i detergenti acidi.

Come pulire il piano cottura a induzione

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Come pulire il piano cottura a induzione: tutti i trucchi

Uno dei desideri segreti, ma non troppo, di tutti gli amanti della cucina è poter passare tanto tempo tra i fornelli  ma per cucinare e, certamente, non per pulirli. Fino a qualche tempo fa questo sarebbe stato solo un irrealizzabile miraggio e invece, oggi, grazie ai ritrovati della tecnologia e a elettrodomestici a dir poco futuristici, quel miraggio può trasformarsi nella realtà di tutti i giorni per tutti voi.

Come? Semplice: basta scegliere ed acquistare un piano cottura ad induzione. In questo modo scoprirete un nuovo modo di cucinare, veloce ed altamente professionale, e con operazioni di  pulizia semplici quanto rapide.

Il fatto che la superficie del piano cottura ad induzione sia priva di fornelli, liscia e senza interstizi e oltretutto realizzata in vetroceramica, fa si che basti passare un panno per renderla nuova come il giorno in cui l’avete scelta.

Tuttavia, pensando a come pulire il piano cottura a induzione, tenete ben  presente che questi materiali, anche se resistenti, sono soggetti ad abrasioni e graffi se trattati con poca cura.
Quindi seguite questi suggerimenti.

Per mantenerlo bello e funzionale, occorrerĂ  pulirlo regolarmente ed utilizzare solo i prodotti specificamente progettati per l’apparecchio. Ecco dunque come pulire il piano cottura a induzione in modo corretto e efficace:

  • Prodotti:

scegliete e utilizzate prodotti specifici in cui sia chiaro che non sono abrasivi;

scegliete panni  morbidi e non spugnette ruvide o abrasive o, peggio, in fili metallici;

utilizzate creme e non polveri (se volete usare il bicarbonato di sodio dovete assicurarvi di averlo sciolto perfettamente in acqua calda);

provate, almeno una volta a settimana, una miscela di acqua e aceto bianco o di mele in pari proporzioni.

  • Procedimento:

accertatevi di aver tolto eventuali rimasugli di alimenti caduti sul piano;

passate una pezza umida senza sfregare;

passate una pezza inumidita col prodotto scelto e lasciate agire qualche minuto rispettando sempre i tempi indicati sul prodotto;

pulite con una spugna bagnata e asciugate.

Per dare quel tocco in piĂą che renderĂ  la vostra cucina non solo pulita, ma anche profumata, versate qualche goccia di limone direttamente sul piano e poi passate una pezza pulita umida.

Sia l’aceto che il limone, oltre ad essere perfetti detergenti, sono anche degli efficaci disinfettanti.

ATTENZIONE: procedete nelle pulizie SEMPRE a piano cottura freddo.

Il consiglio vincente su come pulire il piano cottura a induzione è sicuramente quello di non lasciar passare un giorno senza aver riportato allo stato originale il vostro piano cottura. In parole semplici, vuol dire pulirlo sempre per non lasciare che lo sporco attecchisca e diventi comunque difficile da rimuovere. E poi, se ci pensate bene, la vostra cucina ne perderebbe anche in eleganza e design.

Quindi ricordate che, per mantenere a lungo il vostro piano cottura, eliminate prodotti troppo aggressivi, siate piĂą delicati possibile e molto meno pigri.

Come funziona il piano cottura a induzione?

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Guida pratica: come funziona il piano cottura a induzione

Scegliere di acquistare un nuovo elettrodomestico è sempre una bella sfida. Suggestionati dalla pubblicità, tirati per la manica da venditori ed esperti vari, chissà quante domande avete che ancora non hanno avuto una risposta.

Ebbene, leggete con attenzione questa guida e, molto probabilmente, alla fine sarete voi a chiarire dubbi ai commessi su come funziona il piano cottura a induzione.

  • Scegliere l’induzione: il perchĂ© in 6 punti
  1. Sicurezza: si riscalda solo la parte a contatto con la pentola mentre il piano intorno rimane freddo (il sistema si attiva solo con tegami di almeno 10 cm)
  2. Controllo della cottura: la temperatura può essere determinata con precisione (si possono quindi fare piatti molto delicati o da bollire in un istante o ancora che dovrebbero essere cotti a bagnomaria) ed oltretutto si può bloccare istantaneamente l’ebollizione di un liquido evitandone la fuoriuscita
  3. Facilità di pulizia: il piano liscio e senza griglie è semplice e veloce da mantenere in ordine con una semplice spugna
  4. Spazio in piĂą in cucina: la superficie del piano diventa un comodo piano di appoggio e lavoro aggiuntivo, solido e resistente
  5. Velocità: l’induzione permette tempi di cottura rapidi (solo 5 minuti per far bollire 2 litri d’acqua)
  6. Rendimento: nella pentola, e solo lì dentro, avrete il 90 % del calore senza dispersione intorno, ottenendo una cottura rapida ed economica
  • Questioni tecniche importanti

Dovrete verificare il vostro impianto elettrico prima di acquistare il nuovo elettrodomestico perché potrebbe essere necessario un adeguamento dei KW. Inoltre si consiglia di collegare il piano a induzione alla corrente, attraverso una linea a lui dedicata, con cavi di circa 2,5 metri e protetti da un interruttore magnetotermico adeguato secondo CEI 64-8.

Molte case produttrici hanno messo a disposizione dei modelli depotenziati proprio per adeguarli ai KW abitualmente a disposizione nelle abitazioni private senza troppi problemi utilizzabili con una normale utenza da 3,3 KW.

  • Dove lo metto

Prestate attenzione nell’alloggiare il vostro piano cottura perché è molto suscettibile a tutti i tipi di vibrazioni. Tenetevi quindi a distanza da lavatrici e lavastoviglie.

  • Cuocere e mangiare sicuri

I cibi cotti con questo sistema non subiscono variazioni nel sapore, nella consistenza nè tanto meno alterazioni dannose. L’induzione, infatti, agisce sulla pentola scaldandola e non sulle molecole degli ingredienti così come avviene nel microonde.

Ma come funziona il piano cottura a induzione? Alla base del sistema ad induzione c’è un processo fisico che genera il calore. Ovviamente, come tutti gli elettrodomestici che utilizziamo quotidianamente anche qui troviamo l’attivazione di un campo elettromagnetico che viene misurato in Micro Tesla. Le emissioni dei piani cottura a induzione di marca non risultano eccessive, rispetto, ad esempio, a quelle generate dal rasoio elettrico o dal phon.

Quindi, sapendo come funziona il piano cottura a induzione, potrete scegliere e optare in tutta tranquillitĂ  senza preoccuparvi di rischi inesistenti.

Il piano cottura ad induzione fa male

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Tutta la veritĂ  sul piano cottura ad induzione

Quante volte siete rimasti piacevolmente colpiti dall’essenzialità e eleganza del piano cottura nella cucina di quel vostro amico? I classici e tradizionali fornelli lasciano il posto ad una fantastica e liscia superfice: il vostro pensiero corre subito al tempo guadagnato nel pulire e sistemare la vostra vecchia cucina.

Leggete questa guida e scoprirete i pro e i contro di questo elettrodomestico altamente tecnologico sempre piĂą presente nelle case degli italiani.

Alla base del funzionamento di ogni piano cottura a induzione c’è un processo fisico per la produzione di calore. Come tutti gli apparecchi elettrici che usiamo quotidianamente, anche il piano a induzione, quando è in funzione, emette un campo elettromagnetico misurabile in “microTesla”. Ma il campo magnetico del piano cottura ad induzione fa male? Ecco di seguito alcuni esempi che la dicono tutta:

– asciugacapelli= 20 microTesla

– rasoio elettrico= 15 microTesla

– la Terra nella sua rotazione= 4,5 microTesla

– piani cottura = circa 0,07 microTesla

Come funziona l’induzione

La piastra ad induzione, come abbiamo visto, non ha i vecchi fornelli in ghisa dai quali esce il gas ma un’unica superficie di cottura senza dislivelli o scalini. Funziona a corrente elettrica ma non è una semplice cucina elettrica: sfrutta l’energia per generare calore attraverso un campo elettromagnetico. Si può solo supporre che il campo magnetico Il piano cottura ad induzione fa male o è pericoloso per chi ha defibrillatori o pace-maker? Non ci sono studi che lo accertino ma, comunque, in questi casi è bene mantenere una distanza di 5-10 cm dalla piastra.

L’induttore elettrico, presente al di sotto della superficie, ogni volta che viene in contatto con un metallo ferroso si attiva, generando il campo elettromagnetico e creando, all’interno della pentola o del recipiente, le cosiddette correnti di “Focault” che trasformano l’energia magnetica in calore.

Il calore generato dal campo magnetico viene emanato solo all’interno della pentola con la quale entra in contatto.

  • VANTAGGI
  1. La sicurezza: assenza di fiamme; impossibilitĂ  che qualcosa prenda fuoco; minor rischio di bruciarsi; assenza di fughe di gas (si evita di fare nella stanza i due fori perimetrali altrimenti obbligatori per legge e che creano problemi di ordine termico e acustico).
  2. La pulizia: facilitĂ  di pulire la superficie liscia senza alcun interstizio; assenza di incrostazioni dovute al contatto dei cibi con il calore (che si forma solo sotto la pentola) e alla fuoriuscita dei liquidi.
  3. L’eleganza e il design: stile adatto ad ambienti minimalisti e moderni in cui la tradizione lascia il posto alla tecnologia.
  4. I tempi di cottura: estrema velocitĂ  nel portare a temperatura liquidi e cuocere i cibi (la velocitĂ  dipende ovviamente dalla potenza utilizzata ma in genere per cuocere un piatto di pasta ci si impiega la metĂ  del tempo di cottura sui fuochi tradizionali).
  5. La temperatura: i comandi digitali permettono un controllo molto preciso della temperatura (cosa quasi impossibile con le fiamme); possibilità di fermare un’ebollizione.
  6. La spesa: risparmio nei tempi di utilizzo (l’induzione entra in funzione solo quando serve) e rendimento molto alto (raggiunge infatti quasi il 90%).
  7. La salute: il campo elettromagnetico è di media frequenza e quindi se vi chiedete se il piano cottura ad induzione fa male la risposta è negativa.
  • SVANTAGGI
  1. La potenza: per utilizzare una cucina ad induzione è quasi sempre necessario richiedere alla società elettrica un adeguamento della fornitura, visto che alcuni modelli possono arrivare a un dispendio di 7 KW.
  2. La spesa: costi (si parte da circa 1.000 euro) ancora molto elevati rispetto ai modelli di cucine tradizionali.
  3. I recipienti e le pentole: i materiali delle stoviglie utilizzate devono avere una componente ferrosa molto alta. In commercio se ne trovano anche di non troppo costose e potrete verificare se sono valide semplicemente posizionando una calamita sotto alla pentola stessa.

Il piano cottura ad induzione fa male? Ora sapete che non è così. Tirando le somme tra costi e benefici, possiamo affermare come questo tipo di cottura sia una vantaggiosa alternativa ai tradizionali sistemi di cottura. Oltretutto offre quel pizzico di eleganza in più per tutti coloro che amano una cucina moderna se non avveniristica.