Come funziona il piano cottura a induzione?
Guida pratica: come funziona il piano cottura a induzione
Scegliere di acquistare un nuovo elettrodomestico è sempre una bella sfida. Suggestionati dalla pubblicità , tirati per la manica da venditori ed esperti vari, chissà quante domande avete che ancora non hanno avuto una risposta.
Ebbene, leggete con attenzione questa guida e, molto probabilmente, alla fine sarete voi a chiarire dubbi ai commessi su come funziona il piano cottura a induzione.
- Scegliere l’induzione: il perché in 6 punti
- Sicurezza: si riscalda solo la parte a contatto con la pentola mentre il piano intorno rimane freddo (il sistema si attiva solo con tegami di almeno 10 cm)
- Controllo della cottura: la temperatura può essere determinata con precisione (si possono quindi fare piatti molto delicati o da bollire in un istante o ancora che dovrebbero essere cotti a bagnomaria) ed oltretutto si può bloccare istantaneamente l’ebollizione di un liquido evitandone la fuoriuscita
- Facilità di pulizia: il piano liscio e senza griglie è semplice e veloce da mantenere in ordine con una semplice spugna
- Spazio in più in cucina: la superficie del piano diventa un comodo piano di appoggio e lavoro aggiuntivo, solido e resistente
- Velocità : l’induzione permette tempi di cottura rapidi (solo 5 minuti per far bollire 2 litri d’acqua)
- Rendimento: nella pentola, e solo lì dentro, avrete il 90 % del calore senza dispersione intorno, ottenendo una cottura rapida ed economica
- Questioni tecniche importanti
Dovrete verificare il vostro impianto elettrico prima di acquistare il nuovo elettrodomestico perché potrebbe essere necessario un adeguamento dei KW. Inoltre si consiglia di collegare il piano a induzione alla corrente, attraverso una linea a lui dedicata, con cavi di circa 2,5 metri e protetti da un interruttore magnetotermico adeguato secondo CEI 64-8.
Molte case produttrici hanno messo a disposizione dei modelli depotenziati proprio per adeguarli ai KW abitualmente a disposizione nelle abitazioni private senza troppi problemi utilizzabili con una normale utenza da 3,3 KW.
- Dove lo metto
Prestate attenzione nell’alloggiare il vostro piano cottura perché è molto suscettibile a tutti i tipi di vibrazioni. Tenetevi quindi a distanza da lavatrici e lavastoviglie.
- Cuocere e mangiare sicuri
I cibi cotti con questo sistema non subiscono variazioni nel sapore, nella consistenza nè tanto meno alterazioni dannose. L’induzione, infatti, agisce sulla pentola scaldandola e non sulle molecole degli ingredienti così come avviene nel microonde.
Ma come funziona il piano cottura a induzione? Alla base del sistema ad induzione c’è un processo fisico che genera il calore. Ovviamente, come tutti gli elettrodomestici che utilizziamo quotidianamente anche qui troviamo l’attivazione di un campo elettromagnetico che viene misurato in Micro Tesla. Le emissioni dei piani cottura a induzione di marca non risultano eccessive, rispetto, ad esempio, a quelle generate dal rasoio elettrico o dal phon.
Quindi, sapendo come funziona il piano cottura a induzione, potrete scegliere e optare in tutta tranquillità senza preoccuparvi di rischi inesistenti.
Come decalcificare lo scaldabagno
Qualche consiglio utile per decalcificare lo scaldabagno
Cosa c’è di più invitante di una bella doccia quando tornate stanchi a casa? Cosa c’è, invece, di più triste e disarmante nel ritrovarsi tutti insaponati, senza possibilità di sciacquarsi, per colpa di uno scaldabagno intasato?
Ebbene, non fatevi prendere dallo sconforto e provate a rimettere, come dire, in riga l’elettrodomestico più utile della casa. Scoprite come decalcificare lo scaldabagno.
Lo scaldabagno elettrico, come anche altri elettrodomestici che entrano in contatto con l’acqua, può subire gravi danni dovuti all’accumulo del calcare presente nelle acque cosiddette dure.
Il calcare ricopre le pareti interne e la serpentina facendo aumentare notevolmente i tempi di riscaldamento dell’acqua fino a non riuscire a fare più il proprio lavoro. Ciò comporta, nel frattempo, impennate della bolletta  dell’energia elettrica e aumento dello stress.
Sapere come decalcificare lo scaldabagno può essere un gran risparmio di soldi e tempo.
Vediamo come procedere per pulirlo e liberarlo completamente dal temuto nemico.
La procedura è semplice ma deve essere fatta con costanza senza lasciar passare troppo tempo.
ATTENZIONE: Spegnete l’interruttore, staccate il contatore generale (quindi cercate di effettuare l’operazione alla luce del giorno) e chiudete il rubinetto generale dell’acqua o quello specifico che alimenta lo scaldabagno.
Fate uscire tutta l’acqua che è rimasta nell’impianto aprendo i rubinetti di lavandino, bidet doccia e vasca.
Svitate con una chiave a pappagallo il tubo che porta allo scaldabagno (di solito è individuabile facilmente da un anello o qualche altra componente di colore blu).
Svitate poi anche la valvola dell’acqua calda, riconoscibile per un anello o un complemento rosso (fate attenzione perché a questo punto l’acqua rimasta all’interno comincerà rapidamente ad uscire). Sarà bene quindi avere a disposizione un catino capiente o una bacinella.
Staccate, utilizzando il cacciavite, il filo elettrico che trovate sotto al boiler e, svitando i bulloni, aprite la parte inferiore dello scaldabagno.
Togliete la serpentina e verificatene lo stato. Potrete pulirla con un prodotto anticalcare anche fatto in casa (aceto e bicarbonato, per esempio sono molto efficaci) o sostituirla con una nuova.
Pulite anche l’interno dello scaldabagno, strofinando bene sulle pareti, aiutandovi con una spugna intrisa di anticalcare. Utilizzate sempre guanti di gomma molto resistenti e, se utilizzate prodotti chimici, procuratevi una di quelle mascherine leggere ed occhiali. Le esalazioni di questi prodotti non sono mai una buona cosa per le vie respiratorie, soprattutto in caso di allergie ed intolleranze.
Provate sempre prima con i prodotti naturali, ugualmente efficaci se utilizzati con assiduità . Se vi trovate in una di quelle zone con l’acqua dura, provate a farvi installare un addolcitore d’acqua: alla lunga risparmierete soldi e arrabbiature.
A questo punto potete ripristinare i collegamenti idraulici ed avviare il riempimento dello scaldabagno. Potete aprire anche solo il rubinetto dell’acqua calda (ovviamente dopo aver riaperto quello generale).
Prima di rimontare il termostato e i fili elettrici, è utile attendere qualche decina di minuti per controllare che non ci sia nessuna perdita d’acqua. Infine rimontate i pezzi, chiudete bene e ricollegate il filo elettrico.
E, ora che sapete come decalcificare lo scaldabagno non resta che auguravi… buona doccia!